Tradurre per vivere - di Francesca Marchei e Alessandra Muzzi

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Tradurre è un'arte, che si tratti di poesia, letteratura, saggistica o manualistica. L'arte, secondo il dizionario Sabatini-Coletti, è "un'attività dell'uomo basata sul possesso di una tecnica, su un sapere acquisito sia teoricamente che attraverso l'esperienza; in tal senso, coincide anche con un mestiere che richiede abilità specifica". Non a caso, uno dei termini derivati da arte è artigianato. Dunque i traduttori sono artisti-artigiani, ma per poter fare di quest'arte un vero mestiere, una professione che consenta di vivere almeno dignitosamente, bisogna acquisire, oltre alle conoscenze tecniche, anche la capacità di accedere al mercato e migliorare progressivamente la propria posizione.
Come capita per tutte le professioni, il passaggio dalla formazione teorica all'attuazione pratica, quindi al lavoro vero e proprio, è una fase delicata e importante, che va affrontata con criterio e con responsabilità, perché è da questa che dipende il cammino futuro. In tale fase, pur rimanendo di fondamentale importanza il sapere e l'esperienza acquisiti durante il periodo formativo, si presenta l'esigenza di acquisire una serie di nuove informazioni e capacità, spesso non fornite o coltivate negli istituti dove studiano i futuri traduttori.
L'intento del presente articolo è di fornire a chi si affaccia a questa professione alcuni suggerimenti per non incappare nelle trappole di un ambiente difficile, sempre più competitivo, e per poter accedere al mercato dalla porta principale.

Confrontarsi per conoscersi
Può sembrare ovvio, ma non lo è: condizione essenziale per crescere professionalmente è prendere coscienza dei propri mezzi e dei propri limiti. A prescindere dal tipo e dalla qualità della formazione ricevuta o acquisita in proprio, l'impatto col mondo del lavoro ci costringe a confrontarci con situazioni reali che possono presentare difficoltà impreviste. È essenziale essere pronti ad affrontare questo momento con la giusta dose di umiltà, senza porsi in antagonismo con chi ci fa notare i nostri errori, ma anche con coraggio, per non lasciare che le prime difficoltà ci inducano a tornare sui nostri passi e a scegliere una via più battuta e meno rischiosa della libera professione.
In questa fase, iscriversi a una o più mailing list di traduttori può essere un aiuto enorme, proprio perché consente di confrontarsi con colleghi più esperti da cui spesso si ricevono consigli e critiche costruttive. Ai traduttori che hanno l'italiano tra le proprie combinazioni linguistiche, la lista che consigliamo, oltre a quella della ILD, è senza dubbio Langit, ospitata dal server dell'università di Venezia. Per iscriversi occorre inviare un'e-mail senza oggetto all'indirizzo listserv@list.cineca.it, scrivendo nel corpo del messaggio SUBSCRIBE LANGIT <Nome Cognome>. Ulteriori informazioni sono disponibili all'indirizzo http://www.vernondata.it/langit/index.html.
Altra lista estremamente interessante, anche se più difficile da gestire per via del numero elevatissimo di messaggi, è Lantra (vedi URL http://www.geocities.com/Athens/7110/lantra.htm). Per chi è agli inizi, in genere il tempo a disposizione per seguire questi forum di discussione non manca, e riteniamo che sia tempo bene investito. Provare per credere!
Per i traduttori letterari, o interessati a diventarlo, ecco un'altra bella lista italiana: Biblit (URL: http://groups.yahoo.com/group/biblit).
Vivamente consigliato un giro sul sito http://groups.yahoo.com/ dove, inserendo "translation" nella casella di ricerca, si scovano un'infinità di liste utili, da quelle specializzate per lingue a quelle specializzate per settore di attività o di interesse, compresa una sugli strumenti di traduzione assistita (http://groups.yahoo.com/group/catmt).

Il mercato e le sue insidie
Chi sceglie il mestiere di traduttore nella maggior parte dei casi lo fa per passione. Non è un lavoro qualsiasi. Richiede amore per la lettura, una penna facile, dedizione, pazienza, attenzione al dettaglio, curiosità, capacità di concentrazione, oltre naturalmente alla conoscenza di almeno due lingue, e le lingue, come si sa, si evolvono continuamente, quindi bisogna tenersi al passo. Questo per dire che molti di noi traggono soddisfazione dal proprio lavoro perché lo amano, nonostante sia difficile e spesso poco riconosciuto dai fruitori della nostra opera. Ciò non toglie che sarebbe giusto ottenere una remunerazione adeguata per lo sforzo intellettuale ed economico che l'esercizio di questa professione richiede.
Il mercato italiano è tra i meno remunerativi d'Europa, ma anche da noi esistono agenzie serie e ben gestite, che fanno il possibile per offrire ai traduttori condizioni di lavoro ottimali, e non solo in termini di tariffe, ma anche di collaborazione ai fini della qualità del risultato, mettendo quindi a disposizione tutto il materiale di riferimento, lavori precedenti, glossari e poi restituendo la versione approvata o modificata dal cliente finale.
Spesso già dai primi contatti ci si rende conto del tipo di agenzia con cui si ha a che fare, e talvolta conviene non acquisire un cliente se le condizioni di lavoro appaiono subito sfavorevoli per il traduttore.
Moltissime agenzie chiedono agli aspiranti collaboratori di fare delle traduzioni di prova a titolo gratuito, per valutarne le competenze. Non deve necessariamente suscitare sospetto quando l'agenzia indica una data di consegna per i test: in alcuni casi lo scopo è di simulare condizioni di lavoro reali e valutare l'affidabilità del traduttore relativamente al rispetto delle scadenze; in altri casi vi è l'esigenza di selezionare uno o più traduttori entro una certa data in previsione dell'avvio di uno specifico progetto. Si tratta quindi di una prassi che suggerisce piuttosto una certa serietà. La lunghezza dei testi invece è molto indicativa: per valutare le capacità di un traduttore bastano una o due cartelle di lavoro, quindi le agenzie che propongono test interminabili è possibile che stiano cercando di farsi fare un lavoro vero gratuitamente. Queste considerazioni non si applicano in caso di prove costituite da diversi brevi brani riguardanti argomenti distinti. In tal caso generalmente l'agenzia chiede all'aspirante collaboratore di tradurre unicamente il brano o i brani corrispondenti alle proprie specializzazioni.
Molte agenzie, sia italiane sia estere, propongono ai traduttori di firmare un contratto di collaborazione esterna. In genere sono simili tra loro e prevedono impegni ragionevoli per entrambe le parti, ma vale la pena di leggere sempre con attenzione tutte le clausole, facendosi chiarire qualsiasi eventuale dubbio prima di firmare.
Prima di accettare lavoro, dalle agenzie come dai clienti diretti, è buona norma farsi mandare un incarico scritto (in genere si ritiene vincolante anche un ordine per posta elettronica), che è indispensabile in caso di controversia. L'ordine deve riportare esattamente il tipo di incarico (traduzione, revisione, lingue coinvolte), termini di consegna e pagamento, eventuali maggiorazioni per urgenza e qualsiasi dettaglio concordato a voce.
Per verificare l'affidabilità delle agenzie, esistono varie mailing list specifiche, tra cui Payment Practices (http://www.macroconsulting.com, recentemente diventata a pagamento) e TRC, che invece è gratuita (per iscriversi, mandare un'e-mail a TCR-subscribe@yahoogroups.com). 

Le tariffe
Frequentando le liste di cui sopra, parlando con i colleghi, cercando sul web con le parole chiave “tariffe” o “tariffometro” e “traduzioni”, valutando le reazioni dei possibili clienti ai prezzi proposti per eseguire traduzioni, si può gradualmente fotografare la situazione reale dei principali mercati e farsi un'idea dei prezzi correnti. Avere un'idea delle tariffe che si possono realisticamente chiedere nei vari mercati è molto utile per chi si affaccia sul mercato e rischia spesso di proporsi a prezzi troppo alti o troppo bassi.

Le miniere di lavoro
Il difficile, si sa, è cominciare. All'inizio bisogna investire tempo e denaro per tessere una tela di contatti nella speranza che, prima o poi, qualcuno ci dia la possibilità di dimostrare ciò che siamo in grado di fare. Oggi la rete ci offre tante possibilità per cominciare questo difficile lavoro di marketing di se stessi. Ecco un breve elenco di siti utili.
· http://aquarius.net. È un portale per traduttori che offre vari tipi di iscrizione, da quella gratuita che fornisce un livello minimo di esposizione, ai tipi Silver e Gold, che in cambio di una quota annuale piuttosto contenuta, mettono a disposizione vari servizi utili per farsi conoscere e ricevere nella propria casella di posta le offerte di lavoro relative alle combinazioni di lingua indicate.
· www.proz.com. L'iscrizione gratuita a questo sito consente di ricevere le offerte di lavoro nella propria casella di posta. È un sito molto conosciuto, quindi con un gran numero di utenti. I traduttori che lo desiderano possono rendersi disponibili a ricevere anche richieste di aiuto terminologico.
Altre liste di offerte di lavoro e di discussione su temi legati alla traduzione sono:
http://groups.yahoo.com/group/translation-jobs
http://groups.yahoo.com/group/TranslatEXchange
http://groups.yahoo.com/group/foreign-language-job
http://groups.yahoo.com/group/translation-agencies

Una presenza sul Web
La costruzione di un proprio sito web è un'altra iniziativa consigliabile a chi intende proporsi sul mercato come traduttore. Il contenuto va ideato da noi, mentre per la progettazione html ci si può affidare a professionisti specializzati. Tuttavia, se si è agli inizi, consigliamo di investire un po' di tempo, che generalmente non manca in questa fase, per occuparsi personalmente anche di questo aspetto. Si risparmierà qualcosa e si impareranno nozioni sull'html e la gestione di siti web che potranno poi essere inseriti nel proprio curriculum e risultare utili nella professione. La traduzione di contenuti per il web è diventata ormai una fetta importante del mercato, e la tendenza, pur con le incertezze che caratterizzano l'andamento dell'economia mondiale su Internet, è indubbiamente in ascesa.

Vi segnaliamo gli indirizzi dei siti web di alcuni colleghi, utili come esempi e ricchi di informazioni preziose. Ovviamente l'elenco non ha nessuna pretesa di essere esaustivo.

Alex Eames, http://www.translatortips.com/
Manon Bergeron, http://mabercom.com
Roberto Crivello, http://www.rcrivello.com
Cecilia Falk, http://www2.sbbs.se/hp/cfalk/indexeng.htm
Michael Farrell, http://www.traduzioni-inglese.it
Susan Larsson, http://home.ncia.com/~slarsson/

Le associazioni di categoria
Molti traduttori agli esordi (e non solo) si interrogano sull'utilità di far parte di associazioni di categoria. Ci sentiamo di consigliare caldamente di aderire almeno a un'associazione del genere per diversi motivi, alcuni di carattere prettamente pratico, altri di natura più ideale. Tra i primi, la possibilità di ampliare la propria rete di contatti, fondamentale per inserirsi nel mercato, e di avere a disposizione ulteriori fonti di informazione e occasioni di formazione su tutto ciò che attiene alla professione. Tra i secondi, il contribuire alla presa di coscienza della dignità e del valore della professione del traduttore, sia tra colleghi, sia nei confronti della committenza, e il favorire lo sviluppo e il consolidamento di un senso di solidarietà all'interno della professione, in contrapposizione allo spirito di individualismo e antagonismo che rischia di prendere il sopravvento quando si opera in una situazione di isolamento.
L'associazione dei traduttori più rappresentativa in Italia è l'AITI (Associazione Italiana Traduttori e Interpreti, http://www.aiti.org), che tuttavia richiede per l'ammissione la documentazione di una certa esperienza nel settore, e quindi non è accessibile ai principianti assoluti (a meno che non siano diplomati o laureati in traduzione, nel qual caso possono iscriversi come soci praticanti).
Per i traduttori aventi l'inglese tra le proprie combinazioni linguistiche vi è la possibilità di iscriversi all'ATA (American Translators Association, http://www.atanet.org), associazione statunitense con un'apertura internazionale. Per iscriversi non occorre finora documentare alcuna esperienza professionale (ma le cose cambieranno a breve). I soci possono accedere al programma di accreditation, che certifica la competenza professionale previo il superamento di un esame.
Altre associazioni di categoria sono:
http://www.iti.org.uk Institute of Translation and Interpreting
http://www.iol.org.uk Institute of Linguists
http://is.eunet.ch/geneva-intl/gi/egi/egi108.htm AITC – International Association of Conference Translators
http://wwwpub.utdallas.edu/research/cts/alta.htm ALTA – America Literary Translators Association
http://www.taals.net TAALS – The American Association of Language Specialists
http://www.fit-ift.org FIT (federazione internazionale delle associazioni di traduttori). L'elenco di tutte le associazioni affiliate FIT è consultabile all'indirizzo: http://www.fit-ift.org/liens.html.

Concludiamo esortando, se si ama davvero questa professione, a non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà iniziali, e augurando buon lavoro a tutti.

http://www.amtrad.it/articles/mercato.php

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