COME SPECIALIZZARSI CONCRETAMENTE IN UN SETTORE DI TRADUZIONI?

http://www.promozioneweb.it/loghi/Traduzioni.jpgRiceviamo e pubblichiamo.

Buongiorno, sono uno studente, il mio sogno è quello di diventare interprete di conferenza, ma non mi precludo di certo la strada della traduzione. Per quanto riguarda la specializzazione, mi interessa molto la medicina. Ma in che modo, concretamente, ci si specializza in un campo del genere? Si studia autonomamente? Ci sono dei corsi appositi? Mi scuso per le domande che sembreranno probabilmente banali, ma come ho detto sono solo un principiante. Grazie in anticipo e complimenti per il blog! Stefano.

Risposta. Grazie per il commento all’articolo della settimana scorsa. La domanda non è affatto banale. Acquisire una vera specializzazione nel merito (perciò, non solo linguistica) richiede una certo talento nell’organizzarsi da soli. Credo che in certi casi sia importante saper uscire dalla gabbia psicologica dei “percorsi di studio” e dei titoli accademici per cercare delle strade proprie, che portino sì a un titolo da spendere nella costruzione della propria carriera, ma che contengano anche qualche elemento di originalità. Ci sono ottime scuole per interpreti e traduttori: i giovani laureati che escono da queste istituzioni hanno spesso ottimi profili di preparazione, al punto che ormai si distinguono pochissimo l’uno dall’altro. Pur nelle differenze di personalità e di talento individuale, i traduttori usciti dalle scuole interpreti hanno, oggi, tutti più o meno gli stessi punti di forza (buona attitudine alla ricerca terminologica, una certa cura della scrittura, buona conoscenza della lingua straniera) e gli stessi punti deboli, il più comune dei quali resta l’eccessiva distanza dalle esigenze pratiche.

Ricevo spesso incarichi di revisione (qui in Svizzera si fa sempre) e leggo tante traduzioni giuridiche verso l’italiano fatte davvero bene, anche nelle parti di maggiore difficoltà: molto frequentemente, però, il livello crolla in quelle parti (che spesso sono fondamentali) dove il testo si addentra nei dettagli tecnici (ad esempio: i rapporti di responsabilità dei soci in una società, i riferimenti legislativi o procedurali di un processo) rivelando che il traduttore ha indubbiamente un’ottima formazione accademica sotto il profilo linguistico, ma non ha mai studiato sui codici o visto concretamente come funziona una società di capitali o il sistema legislativo e giudiziario di questo o quel Paese. Queste mancanze, però, invalidano un’intera traduzione, pur ottima nelle altre parti. E’ su questo punto che si gioca – e si giocherà sempre di più – la possibilità per un traduttore di restare sul mercato. Lo stesso può dirsi, naturalmente, non solo per il diritto, ma per tutte le altre discipline.

Può non essere facile combinare l’approfondimento di una materia tecnica e quello della traduzione, che rappresenta già una competenza a sé, ma non è impossibile. Studiare la materia che interessa all’estero, magari nell’ambito di corsi non necessariamente impegnativi come una laurea, e affiancare l’apprendimento delle tecniche di traduzione svolto in Italia, può essere un modo, ma ce ne sono tantissimi: oggi, vi sono enormi possibilità di ricercare sedi di formazione in tutto il mondo, di frequentare corsi o parti di essi via Internet, tutto a prezzi non più così irraggiungibili come un tempo. Altrettanto importante è fare esperienze di lavoro (anche con mansioni semplici) nel settore che interessa già durante gli studi, per apprenderne i meccanismi.

Da non dimenticare, la formazione continua: il vecchio salto tra fine degli studi e l’inizio della carriera non esiste più. Lavoro e studio sono sempre più interconnessi.

La possibilità di distinguersi (e perciò di esistere) sul mercato del lavoro inizia già costruendo da sé un percorso di studi originale, che risponda alle proprie attitudini e magari dimostri anche un po’ di coraggio nell’uscire dagli schemi: è vero che molti datori di lavoro chiedono titoli di studio emessi da questa o quella università; altrettanto vero è che il mondo del lavoro ha bisogno come il pane di personalità multidisciplinari, capaci di affrontare le sfide di ogni giorno in modo originale e trasversale: un bravo traduttore vive di visioni d’insieme, tra lingua e materia di specializzazione. Guardiamo alle biografie di tanti professionisti o imprenditori di successo e scopriremo che proprio la capacità di pensiero trasversale è stata la chiave della loro riuscita.

 

© 2010 Luca Lovisolo per Kommunika.

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