Il libro è un fantasma ... che a volte ritorna - di Ezio Rocchi Balbi

http://new.caffe.ch/media/2013/09/20716_3_medium.jpgIn tempi di ebook, di testi virtuali, stupisce che ci si possa affezionare ad un libro al punto da non volersene separare. Nulla di male, ma se il libro in questione è in realtà proprietà di una biblioteca pubblica, e il lettore l'ha avuto soltato in prestito, "dimenticarsi" di restituirlo non è il massimo della correttezza.
Eppure succede anche ad un sistema bibliotecario cantonale (Sbt) come quello ticinese, economicissimo per gli utenti nonostante vanti un catalogo di oltre un milione di titoli, che ogni anno aumentano di 80mila novità. "Ahimé sì, la percentuale dei libri 'perduti', quelli che per trascuratezza, dimenticanza, pigrizia non rientrano nei nostri scaffali ogni anno è del due per cento - dice Gerardo Rigozzi, direttore del Sbt, ricordando che sono almeno 350mila i volumi che vengono prestati ogni anno in Ticino -. Una quota esigua, al punto che nei pochissimi casi di 'fatture' inevase non vale la pena ricorrere ai precetti esecutivi. Di solito dopo la seconda lettera di sollecito, quando la penale sale da uno a dieci franchi, i libri tornano a casa".
Anche perché al sistema informatico del circuito bibliotecario è difficile sfugga una data, un nome, un indirizzo. "Col sistema computerizzato non scappa più niente - conferma Mauro Colio, "veterano" della biblioteca di Lugano -. E i lettori ticinesi, in linea generale, sono molto corretti. Certo, capitano ritardi, ma casi di ritardo record non ne ricordo in decenni di lavoro. Casomai 'spariscono',  ma pure i libri definitivamente persi sono molto rari".
Più che ritardi nella restituzione, infatti, capita che i volumi spariscano nel nulla e non rientrino più tra gli scaffali. In questo caso, con la penale, scatta la "fattura" per il controvalore del libro. Più complicato, però, quantificare il valore di certe "prime edizioni" (passione dei collezionisti) e di testi non più in ristampa. A questo punto, meglio aspettare pazientemente che, per quanto tardi, rientrino in biblioteca. Anche se a volte capita che tornino alla base con ritardi da Guiness dei primati. La prima edizione di "Insectivorous Plants" di Charles Darwin, ad esempio, è ritornata alla biblioteca australiana della Cadmen School of Arts dopo 122 anni dal primo "prestito", avvenuto nel 1889. Il britannico The Independent, proprio nei giorni scorsi, riporta il caso di un docente che, rimettendo in ordine il suo studio a Vancouver, Canada, ha ritrovato un volumetto del poeta vittoriano Arthur Hugh Clough che avrebbe dovuto restituire alla biblioteca della Queen's University di Belfast nell'ottobre del 1966. Una disattenzione che poteva costare cara, visto che la penale - dopo 47 anni di ritardo - ammontava ormai a 8'577,50 sterline, quasi 13mila franchi. Fortunatamente per il distratto lettore il caso è stato ritenuto così eccezionale da essergli "condonato" dalla biblioteca pubblica. "Ma sì, è evidente la buona fede di chi s'è veramente dimenticato di restituire il libro, magari si è trasferito, ma quando lo ritrova lo restituisce - nota Rigozzi divertito, soprattutto dal fatto che un simile ritardo record, a circa 30 centesimi al giorno, equivarrebbe teoricamente a più di 5mila franchi di penale -. È capitato anche a me, con un lettore che dopo tre anni di ritardo, quasi in lacrime, si è autodenunciato. Era un contenzioso di 500 franchi, ma era evidente l'involontarietà del gesto, poi aveva viaggiato, era andato all'estero... insomma, gliel'ho condonato".
Da libro "Cuore", invece, un altro caso da record riportato dal Daily News. La libreria Champaign County di Urbana, Ohio, s'è vista recapitare (con 41 anni di ritardo) il volume "The Real Book About Snakes". L'anonimo lettore, però, l' ha accompagnato con una lettera di scuse, allegando 299 dollari in contanti, due centesimi al giorno. "Comunque, a scanso d'equivoci, i libri del 'fondo classico' non escono in prestito  -  precisa Rigozzi -, e per quelli anteriori al 1900 non se ne parla proprio! Solo consultabili da noi".
Fonte: http://www.caffe.ch/stories/cultura/44550_il_libro__un_fantasma__che_a_volte_ritorna/

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