Hugo Victor: breve biografia
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Victor Marie Hugo (Besançon, 1802 - Parigi, 1885) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo francese, considerato il padre del Romanticismo in Francia. I suoi scritti giunsero a ricoprire tutti i generi letterari, dalla poesia lirica al dramma, dalla satira politica al romanzo storico e sociale, suscitando consensi in tutta Europa. Il padre, Léopold Sigismond Hugo, conte napoleonico e militare dell'esercito di Giuseppe Bonaparte, era di guarnigione e il figlio lo seguì, insieme alla madre Sophie Trébuchet e ai fratelli, prima a Parigi, poi anche a Napoli e in Spagna. A Napoli il padre ebbe un ruolo decisivo nella cattura del brigante Fra Diavolo e per questo venne nominato governatore di Avellino; in Spagna ottenne da Giuseppe Bonaparte il grado di generale. Il giovane Victor mantenne sempre memoria di questi luoghi visti da bambino. Nel 1813 tuttavia i suoi genitori si separarono e la madre, insieme al generale Victor Fanneau de la Horie, si stabilì a Parigi. Qui Hugo frequentò il Politecnico dal 1815 al 1818, per volere del padre, ma ben presto abbandonò gli studi tecnici per dedicarsi alla letteratura. Scrisse le 'Odi', che furono la sua prima composizione letteraria. Insieme ai fratelli fondò il foglio "Il conservatore letterario" (1819) e nello stesso anno vinse un concorso dell 'Académie des Jeux floraux'. Iniziò poi a frequentare il liceo 'Louis-le-Grand' e partecipò agli incontri del 'Cenacolo di Charles Nodier', culla del Romanticismo nascente. Scrisse poi "Odi et poesie diverse" (1822) e molti altri scritti, fino a "Odi e ballate", che gli valsero una rendita di mille franchi da parte del re Luigi XVIII. Nel 1822 sposò, nella chiesa di Saint-Sulpice di Parigi, Adèle Foucher, una sua amica d'infanzia; dal loro matrimonio nacquero cinque figli. La scoperta, dopo qualche anno, del tradimento della moglie con l'amico di famiglia Sainte-Beuve lo portò a condurre una vita di libertinaggio; sua amante per circa cinquant'anni fu Juliette Drouet, un'attrice teatrale conosciuta durante le prove di "Lucrezia Borgia" nel 1833. Juliette gli restò sempre vicina (salvandolo anche dalla prigione in occasione del colpo di stato di Napoleone III) nonostante le numerose infedeltà dell'amante. Nel 1827 avvenne una svolta epocale nella storia della letteratura con l'uscita del dramma storico "Cromwell", considerato il manifesto delle nuove teorie romantiche, che mise poi in pratica nel dramma 'Hernani' del 1830, data che segna, convenzionalmente, l'inizio del Romanticismo in Francia. Il dramma, che riscosse grande successo nonostante la prima rappresentazione venisse interrotta dagli scontri, fu poi trasposto in musica da Giuseppe Verdi (Ernani, 1844). Iniziò qui un periodo molto produttivo per lo scrittore: pubblicò nel 1831 il romanzo "Nôtre-Dame de Paris", accolto da un immediato e amplissimo successo; le raccolte di poesie "Le foglie d'autunno", dello stesso anno e "I canti del crepuscolo" del 1835. Incontrò Hector Berlioz, Chateaubriand, Franz Liszt, Giacomo Meyerbeer; nel 1841 venne ammesso all'Académie Française. Nel 1845 una tragedia familiare, unita all'insuccesso del suo lavoro teatrale "I Burgravi" gli causò una grave depressione che lo tenne lontano dal mondo letterario per dieci anni. Intanto venne nominato Pari di Francia dal re Luigi Filippo d'Orléans. Nel 1848 entrò a far parte come deputato dell'Assemblea Costituente, ma il colpo di stato che nel 1851 portò al potere Napoleone III segna l'inizio del suo declino politico. Hugo dovette partire per l'esilio. Partì inizialmente per Bruxelles, poi si trasferì nell'isola di Jersey e infine a Guernesey, rifiutando l'amnistia proclamata dall'imperatore. Inizia a prendere forma la sua mitica figura poetica e ideale di "Padre della patria in esilio". Riprese la sua attività letteraria nel segno della satira politica. Questi furono anche gli anni dell'impegno su un piano politico più alto, idealizzato, che diede vita a "La leggenda dei secoli" che ripercorre la storia dell'umanità dalla Genesi al XIX secolo, al romanzo "I miserabili" del 1862, "I lavoratori del mare" del 1866 e "L'uomo che ride" del 1869. A partire dagli anni '60 viaggiò per tutto il Lussemburgo e percorse la valle del Reno, ma nel 1870 venne espulso dal Belgio per aver dato asilo a dei communard ricercati nella capitale francese. Il suo rientro in patria avvenne il 5 settembre 1870 dopo la caduta di Napoleone III e l'instaurazione della Terza Repubblica Francese: Hugo fu accolto da una folla acclamante ed entusiastica e la sua casa ridiventò nuovamente luogo di incontro di letterati. Egli divenne il nume tutelare della repubblica restaurata. Riprese in questi anni la produzione letteraria con il romanzo "Novantatré" (1874); scrisse ancora poesie e altre opere satirico-politiche, come "Il Papa" (1878) e "Torquemada" (1882), un'opera sul fanatismo dell'Inquisizione. Nel 1876 ritornò a far parte del Senato. Nel 1878 fu colpito da una congestione cerebrale, mentre i festeggiamenti per il suo ottantesimo compleanno pubblicamente celebrati vennero offuscati dalla morte di Juliette Drouet. Morì il 22 maggio 1885 e la sua salma venne esposta per una notte sotto l'Arco di Trionfo e vegliata da dodici poeti, anche se, in ottemperanza alle sue ultime volontà, le esequie ebbero luogo nel 'corbillard des pauvres'. Il 1º giugno venne portato al Pantheon appena inaugurato. Si calcola che tre milioni di persone vennero a rendergli omaggio in quell'occasione, mentre i cronisti narrano che le prostitute della città, per quella notte, lavorarono gratuitamente.