Gli INFLUENCERS e i nuovi lavori sul WEB

http://blog.eloqua.com/wp-content/uploads/2011/07/Influencers_Pic1.pngMonitorare quello che si dice della nostra azienda o dell'azienda cliente, creare eventi online-offline, pagine web accattivanti e filmati virali,  sarà sempre più una cura maniacale di ogni azienda di successo.
Mai come in questo periodo il consumatore ha trovato tante informazioni sui prodotti, il mercato sembra finalmente diventato trasparente, i prezzi migliori sono alla portata di tutti e il cliente può difendersi facilmente dai cattivi prodotti e dalle cattive aziende.
Le persone tendono a costruire le loro idee sulle aziende e sui prodotti grazie a quello che leggono sui blog o tramite le conversazioni in rete: Twitter, Facebook, LinkedIn
I BLOGGERS e i PERSONAGGI MOLTO ATTIVI sui social media sono i nuovi INFLUENCERS.
Paradossalmente oggi sono le aziende in una posizione di debolezza e devono faticare non poco per difendersi da accuse anche ingiuste. Senza contare che su Facebook l'effetto virale è tempestivo, velocissimo e a livello spaziale: mondiale.
Il Passaparola è un micidiale strumento per diffondere le critiche pertanto LE AZIENDE DA SUBITO DEVONO CREDERE PROFONDAMENTE NEI SOCIAL MEDIA, per stabilire un rapporto diretto col cliente e andando proprio dove il cliente va ad informarsi. Solo così l'azienda può creare un cortocircuito tra i propri clienti e gli  tra  INFLUENCERS malevoli.
Basta pensare alla falsa notizia su Nestlé: "trovate scaglie di vetro negli omogeneizzati alla banana, ritirati i vasetti in tutto il mondo". Enorme bufala! Nestlé è un colosso organizzatissimo e si è difesa nel giro di poche ore, perché ha personale dedicato, ma anche perché ha agito sugli Influencers. Cioè è andata subito sugli snodi cruciali, evitando che la bufala fosse ripresa dalle agenzie e magari poi vederla la sera sui telegiornali.
E' ovvio che spesso le bufale più demenziali riaffiorano dopo mesi e anni. Per questo bisogna vigilare.
Altro esempio malevolo questa volta contro Unicredit, è quello di Profumo che balla, caso paradigmatico di come una cosa vecchia possa essere ripescata e girata contro un'azienda o il suo capo. In questo caso un filmato precedente al crollo dei mercati è fatto girare durante la crisi e il fallimento di Lehman Brothers. E' un fuori sincrono micidiale.
http://www.youtube.com/watch?v=qW4b5E1hFSc
E le piccole medie-aziende? Questa è la grande opportunità. 
Curare la reputazione, l'immagine e la riservatezza sul WEB, questi saranno nuovi lavori.

Per produrre direttamente materiale interessante la nostra azienda avrà bisogno di bravi grafici WEB, di ottimi SEO, cacciatori di notizie poliglotti, copywriter, artisti, creativi a tutti i livelli, ma anche bravi avvocati che conoscano a menadito le norme sul copyright (in questo sono molto "italiano") e per difendere quel che resta della legge sulla privacy-riservatezza.
L'azienda deve individuare quale INFLUENCER è importante attraverso delle matrici, che ci dicono la QUALITA' di chi li segue su Twitter o Facebook.
L'atteggiamento verso i falsi influencer è "please don't feed the troll", cioè non considerate gli attaccabrighe.
Se l'azienda non produce  nulla di utile o divertente,  nella migliore delle ipotesi avrà sprecato i suoi soldi, nella peggiore avrà prodotto un BOOMERANG, cioè sarà oggetto di scherno e pubblico ludibrio.
Come ogni organismo anche questo nuovo modo di produrre e veicolare idee tenderà all'equilibrio tra interessi  di clienti e aziende.
Per altre info: http://metamorfosi2.blogspot.it/2012/05/vortex-la-formazione-40.html

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