Apprendimento linguistico. Studiare senza studiare

http://demitogroup.com/blogtonarini/wp-content/uploads/2013/05/davidbloggobn-e1367509718335.pngQuest’ultimo punto vale per tutti… ma soprattutto per chi ha un tempo limitato per studiare. La maggior parte delle persone che cerca informazioni su come imparare una lingua con piú efficacia, infatti, solitamente non ha a disposizione risorse sostanziose: piuttosto, è «costretta» a imparare una lingua negli intervalli tra lavoro, altro studio, famiglia, altri passatempi, e cosí via. Molti non possono dedicare che pochi minuti al giorno. La bella notizia è che, sfruttando quanto detto nella seconda parte riguardo a richiamo e dimenticanza, pochi minuti qua e là (purché sia un’attività regolare e costante) possono bastare per imparare in maniera spedita!

Nella parte precedente, infatti, avevo spiegato come il richiamo alla mente delle informazioni non sia semplicemente una verifica, ma una componente attiva dell’apprendimento: in effetti, facendo richiamo impariamo addirittura meglio che ristudiando. Avevo poi accennato a come dimentichiamo in maniera regolare seguendo un meccanismo preciso, e che dobbiamo richiamare a breve distanza all’inizio, e a intervalli sempre piú distanziati alla fine.

Quando spiego questo nei corsi Aurora sui metodi di apprendimento rapido o in quelli su come imparare una lingua straniera, solitamente tutti sono concordi nel ritenere tutto questo ragionevole. Spesso poi, però, faticano a pensare a modi per mettere in pratica la teoria acquisita. Ecco quindi alcune idee per far proprio questo in maniera semplice ed efficace:

a) Imparare come un bambino… con liste di parole: un bambino apprende la lingua materna apparentemente senza sforzo, e in particolare per quanto riguarda il vocabolario, con un’esplosione improvvisa. Il modo esatto in cui i bambini apprendono nuove parole è un tema complesso e ancora non del tutto compreso. Si pensava che un bambino imparasse circa 20 parole nuove al giorno, anche se ricerche piú recenti sembrano indicare che livelli medi sono tra 6 e 12. In ogni caso si tratta di un ritmo elevato e che produce risultati evidenti: già a 6 anni un bambino può usare attivamente piú di 2000 parole, e ha un vocabolario ricettivo di dieci volte tanto. È un ritmo, tuttavia, che non sembra impossibile da raggiungere. In effetti, è qualcosa che provai da ragazzino col tedesco e col polacco: ho pensato che ogni giorno avrei dedicato una mezz’oretta per imparare una decina di parole nuove, e che in questo modo avrei potuto velocizzare l’apprendimento. La mia idea è stata un fallimento, e ora so il perché (dipende proprio dal modo in cui dimentichiamo, descritto al punto 7: studiando in un’unica sessione e senza richiamo, quanto appreso era destinato a essere perduto ben presto). Ma si può rimediare usando tecniche di memoria. Sfruttando varianti metodi avanzati per ricordare un gran numero di informazioni è possibile crearsi schedari mentali delle parole apprese, e poterle richiamare al momento piú opportuno. Personalmente adopero mie varianti o miglioramenti della tecnica di memoria piú usata in assoluto, la tecnica loci. Purtroppo non posso descrivere queste tecniche nel dettaglio qui, per non allungare troppo. Cercherò di parlare in un articolo successivo. Intanto, per chi fosse interessato, basterà cercare informazioni sul metodo loci per memorizzare la lista delle parole apprese (tramite la tecnica di visualizzazione e associazione descritta al punto 5). Ricordo inoltre che i corsi Aurora su come %LINKsviluppare la memoria parlano nel dettaglio di queste tecniche. Potendo memorizzare con facilità una lista di 15-20 elementi, è possibile richiamare nel corso della giornata, o in giornate successive, le parole apprese, in modo che non siano perdute.

b) Note portatili (o flashcards): per applicare questo metodo basta prendersi un biglietto o un qualunque pezzetto di carta, scrivere una domanda su un lato e la risposta sull´altro, piegarlo con la risposta verso l´interno (in modo da non vederla subito) e portarseli dietro. Per fare sessioni di richiamo basterà mescolare i biglietti, estrarne uno a caso, leggere la domanda e provare a rispondere, prima di verificare che la risposta sia corretta se necessario. Questo metodo è principalmento adatto proprio allo studio delle lingue (e in questo contesto in effetti è uno dei piú usati da poliglotti o studenti di successo) anche se può essere usato per apprendere qualunque tipo di informazioni (in effetti ne faccio uso nei %LINK corsi di apprendimento, congiunto al metodo che chiamo delle «informazioni atomiche» che ne permette l´applicazione efficace a qualunque contesto )

c) Sfruttare i momenti morti: il vantaggio di queste tecniche (e molte altre che non descrivo per non allungare troppo, ma che spiego nei corsi su come imparare le lingue) è che possono essere usate in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi luogo. Sfruttiamo allora questo beneficio! Possiamo sostituire molte ore di studio semplicemente usandole nei «momenti morti», quelli in cui non abbiamo modo di fare nulla di produttivo ma la nostra mente non è impegnata. Prendendo il caso delle note portatili, basta mettersele in tasca e abituarsi a tirarle fuori in ogni momento di questo tipo (usando le tecniche di memoria ci si comporterà nello stesso modo). Ad esempio: sono fermo al semaforo rosso? Tiro fuori un biglietto o due. Sono in attesa del mio turno in banca o alle poste? Mi faccio una bella sessione di richiamo scorrendo vari biglietti. Vado in pausa caffé? Mentre aspetto che lo preparino mi tiro fuori un biglietto o due. Poiché la giornata è piena di «momenti morti», fare questo abitualmente consente di fare un gran numero di sessioni di richiamo (la cui importanza abbiamo discusso al consiglio 6), ci consente di farlo a orari e in situazioni variabili e imprevedibili (come suggerito al consiglio 9), ci consente di spezzettare le sessioni invece di fare tutto in una sessione unica (come consigliato ai punti 7 e 8) e quindi, come vediamo, è un modo estremamente efficace di raggruppare molti benefici.

David Tonarini

http://demitogroup.com/blogtonarini/decalogo-i-consigli-per-imparare-lingua-straniera-parte-terza/

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