Alla scoperta della sintassi delle azioni
-
Le frasi hanno una sintassi: soggetto verbo e complementi che si collegano secondo schemi prevedibili. Ma questo vale anche per le azioni: quando osserviamo qualcuno che fa qualcosa, assembliamo quelle azioni secondo specifici schemi in modo che significhino qualcosa. Una prova viene da uno studio condotto da ricercatori della Princeton University, descritta in un articolo ("Cognitive and neural foundations of goal-directed decision making: an integrative framework") sulla rivista Psychological Science.
"Esiste una marea di studi su come comprendiamo i linguaggi e come interpretiamo ciò che dicono gli altri”, osserva Matthew Botvinick, che ha diretto lo studio. I ricercatori hanno pensato che lo stesso principio si potesse applicare alla comprensione delle azioni. Così, se si vede qualcuno comprare un biglietto, darlo a un inserviente e salire su una giostra, capiamo che ha scambiato della moneta con un pezzo di carta che gli dà il diritto di girare in tondo sulla giostra per un po'.
Per verificare questa ipotesi, Botvinick e collaboratori si sono concentrati su sequenze di azioni che seguono due tipi di sintassi contrastante, per controllare se la struttura influisce sul modo in cui le persone leggono successivamente delle frasi relative a varie azioni: una sintassi lineare, in cui l'azione A (comprare il biglietto) porta a un'azione B (dare il biglietto all'acquirente) che porta a un esito C (salire sulla giostra); e un'altra sintassi, nella quale entrambe le azioni A e B portano indipendentemente all'esito C.
Gli esperimenti si sono basati sul fatto che diversi studi hanno mostrato che le persone leggono una frase più velocemente se segue un'altra dotata della stessa struttura grammaticale. Nel loro esperimento i ricercatori hanno variato le relazioni fra le azioni invece che l'ordine delle parti del parlato. In un esperimento i volontari leggevano delle frasi che
descrivevano tre azioni, che assumevano due possibili forme: o un'azione portava alla successiva, che portava all'esito (come nell'esempio precedente), oppure frasi , in cui ciascuna delle prime due azioni conduce al risultato, senza che la seconda dipenda dalla prima (come in "John ha affettato dei pomodori, ha lavato della lattuga e ha preparato un'insalata).
Di fatto le persone erano in grado di leggere una frase più rapidamente se seguiva un insieme di azioni che era strutturato nello stesso modo, che non quando seguiva una serie di azioni dell'altro tipo. Ciò indica che la mente del lettore aveva un qualche tipo di rappresentazione astratta del modo in cui si relazionano scopo e azioni, dice Botvinick. "E' la struttura delle conoscenze sottostanti che funge come da colla fra le azioni”. Altrimenti potremmo osservare qualcuno fare qualcosa e dire che si tratta di una mera sequenza casuale di azioni.”
"Nell'esempio della giostra, un marziano potrebbe non comprendere perché John scambi un pezzo di carta con un altro pezzo di carta, e perché poi lo dia a un'altra persona, perché giri e giri in circolo e quale rapporto vi sia fra le diverse azioni."
Fonte: www.lescienze.it