A me mi. Dubbi, errori, correzioni nell'italiano scritto
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Come mai i ragazzi non sanno più scrivere?
Una parola come casino è da segnare come errore?
Si scrive sogniamo o sognamo?
È un errore usare lui come soggetto?
A scuola non si usa più il congiuntivo?
Bisogna correggere la punteggiatura?
Bisogna segnare tutti gli errori?
Servono le griglie di valutazione?
A cosa può servire infine questa fatica di correggere?
Per scrivere in modo accettabile bisogna saper fare molte altre cose oltre a non fare errori di lingua, e dunque chi insegna a scrivere deve occuparsi di una grande varietà di problemi. Ma senza dubbio la correzione resta l'attività più praticata e manterrà sempre un ruolo decisivo nell'educazione a scrivere.
Questo libro, rivolto ai docenti e a coloro che si preparano a diventare docenti, intende dare un contributo di riflessione e di esperienza su un aspetto parziale ma importante della questione.
Il GISCEL (Gruppi di Intervento e di Studio nel Campo dell'Educazione Linguistica), costituitosi nell'ambito della Società Linguistica Italiana, "si propone di studiare i problemi teorici e sociali dell'educazione linguistica nell'ambito della scuola, di contribuire a rinnovare i metodi e le tecniche dell'insegnamento linguistico che deve essere fondato su attività che stimolino nei discenti la capacità di comprensione e di produzione linguistica e favoriscano la presa di coscienza, in modo adeguato ai diversi livelli di scolarità, del carattere stratificato e vario della realtà socio-linguistica, del carattere complesso ed eteroclito della facoltà del linguaggio e del carattere storicamente variabile e determinato dei meccanismi linguistici" (dallo Statuto GISCEL).