Metodo Pimsleur: il rullo compressore per le lingue straniere

In un recente articolo sul metodo della ripetizione dilazionata ho accennato al metodo Pimsleur, un sistema di apprendimento delle lingue straniere molto popolare all’estero (in particolare nei paesi anglosassoni) e quasi sconosciuto in Italia.

Ho ricevuto alcune mail che mi chiedevano informazioni più dettagliate, e ho quindi deciso di fare una recensione del metodo Pimsleur direttamente qui sul blog degli audaci, basandomi sulla mia esperienza nell’utilizzarlo per  imparare il cinese ed il tedesco.

Come funziona il metodo Pimsleur

Il metodo Pimsleur, sfruttando la moderna mnemotecnica della ripetizione dilazionata, cerca di mimare, nelle intenzioni del suo inventore (il linguista statunitense Paul Pimsleur), il meccanismo naturale con il quale i bambini apprendono la loro madrelingua.

E poiché essi lo fanno semplicemente ascoltando e ripetendo, senza utilizzare scrittura e lettura almeno fino ai 5-6 anni, anche il metodo Pimsleur si basa solo su ascolto e ripetizione: non c’è parte scritta e non c’è quasi nessuna spiegazione grammaticale.

Si presenta quindi come una serie di registrazioni audio, normalmente divise in 3 livelli da 30 registrazioni ciascuna, e in cui ogni registrazione dura in media 25 minuti (in realtà nelle più recenti versioni, e per qualche lingua, c’è qualcosa- poca roba -di scritto).

Il meccanismo di apprendimento attraverso il metodo Pimsleur sfrutta 4 principi fondamentali:

  1. Metodo della ripetizione spaziata
    Le parole/frasi vengono ripetute a intervalli prestabiliti, ritenuti ottimali da Pimsleur per ottenere una memorizzazione a lungo termine. Quindi per esempio una parola viene presentata all’inizio di una lezione, poi ripresentata dopo qualche minuto, e poi di nuovo verso la fine della lezione. Poi, a intervalli sempre più lunghi, viene ripresentata nelle successive lezioni sfruttando il fatto, scientificamente dimostrato, che si ricorda meglio con poche ripetizioni su lunghi intervalli di tempo che con tante ripetizioni in un intervallo di tempo breve.
  2. Anticipazione
    I corsi di lingua comunemente richiedono allo studente di ripetere seguendo un istruttore, in maniera passiva. Pimsleur sviluppò una tecnica a sfida e risposta , in cui allo studente veniva chiesto di raggiungere la frase corretta nella lingua obiettivo, la quale veniva poi confermata. Questa tecnica sviluppava un modo attivo di apprendere, richiedendo allo studente di pensare prima di rispondere. Pimsleur ritiene che il principio di anticipazione rifletta meglio le conversazioni della vita reale dove colui che parla deve rievocare velocemente una frase dalla memoria (cfr wikipedia) 
  3. Vocabolario di base.
    E’ noto che, anche se una lingua è fatta da decine di migliaia di parole, normalmente se ne usano molto meno; pare in effetti che bastino un migliaio di parole per destreggiarsi nel 90% delle situazioni. Questo principio di efficienza, inizialmente sviluppato da Pareto in ambito economico, e conosciuto anche come principio 80/20, si è esteso rapidamente e con successo anche ad altre discipline. E così il sistema di apprendimento Pimsleur si concentra sulla memorizzazione delle parole più comuni, selezionandole accuratamente.
  4. Apprendimento organico.
    Il metodo Pimsleur cerca di lavorare su vocabolario, grammatica e pronuncia tutto in una volta, cercando nel frattempo anche di insegnare frasi che hanno un uso pratico nella vita quotidiana. Proprio come capita ai bambini che imparano a parlare. Al contrario, nella maggior parte dei metodi tradizionali, si tende a distinguere fra “grammatica”, “conversazione”, vocabolario”, a spese dell’organicità dell’apprendimento.

I pregi del metodo Pimsleur

  • Si lavora moltissimo sulla pronuncia e sulla comprensione
    Le parole più complesse vengono spezzettate in semplici sillabe, che devi ripetere una per una, per poi riunirle tutte insieme. Il ritmo della frase e la fonetica vengono presentati e ripresentati in maniera così maniacale che alla fine è impossibile non sviluppare un buon accento. Direi che da questo punto di vista, almeno secondo la mia esperienza, il metodo Pimsleur è semplicemente il numero 1, anche superiore alle lezioni con madrelingua.
  • Il meccanismo dell’anticipazione rende lo studio attivo
    Ti vengono continuamente poste domande relative a cose che hai imparato in una lezione precedente, e alle quali devi rispondere in qualche secondo, prima che il tutor ti dia la soluzione corretta. Questo meccanismo, simile a una interrogazione, mette la giusta pressione che serve per frugare nella memoria e ricordare attivamente quello che si è appena imparato. Questo processo attivo migliora moltissimo il ricordo.
  • È un metodo molto pratico
    Non hai bisogno del computer, non hai bisogno di andare a lezione, non hai bisogno di avere un libro dietro …. Basta scaricarti le lezioni sul cellulare e puoi studiare in qualunque momento, sfruttando i mille tempi morti di una giornata. Nella vita moderna, questo è un pregio quasi inestimabile.
  • E`un rullo compressore
    Esattamente come un bambino alla fine impara la sua lingua, che lo voglia o no, anche tu con il metodo Pimsleur imparerai perfettamente tutti i contenuti delle lezioni. A meno di addormentarti mentre ascolti, l’istruttore è così martellante e l’apprendimento così strutturato e progressivo che non c’è verso di non imparare. Da questo punto di vista è ideale per i pigri: non c’è bisogno di pensare o sforzarsi più di tanto, basta mettersi le cuffie una mezz’ora al giorno, e seguire le istruzioni.

I difetti del metodo Pimsleur

  • È costoso: per ogni livello, composto da 30 lezioni di 25 minuti, si spendono circa 120 euro. Ora, rispetto a prendere lezioni con un professore è relativamente economico, ma rispetto ad altre opzioni è decisamente più caro.
  • È noioso: il contraltare del lavoro maniacale che si fa sulla pronuncia e sulla ripetizione delle frasi è che certamente non è un metodo divertente. Se già fare una lezione al giorno è palloso, farne due è micidiale.
  • È limitato: lavorando così intensamente e in profondità su un core di parole/frasi, chiaramente ne risente l’ampiezza dello studio. In 38 ore di lezione non si imparano più di 6-700 parole, e una ottantina di strutture di base grammaticali. Un po’ pochino, anche secondo i criteri di Pareto.
  • Non c’è parte scritta o grammatica: anche questa è una conseguenza dell’impostazione naturale del metodo. Gli studenti “visuali” soffrono per non poter utilizzare la scrittura e la lettura come strumenti ausiliari di memorizzazione. Quelli “analitici” (io sono fra questi ultimi) soffrono per la totale mancanza di spiegazione e sistematizzaione delle regole grammaticali
  • Devi sapere l’inglese a un livello almeno decente: il metodo esiste solo con istruzioni in inglese. Anche se non sono complesse, è comunque necessario poterle capire, e per farlo serve un inglese almeno decente.

Ma allora, vale la pena utilizzare il metodo Pimsleur?

Con tutti i difetti che ho elencato, avrai pensato che il sistema Pimsleur sia uno spreco di tempo e soldi! E invece, secondo me, a suo modo funziona in maniera eccezionale, e vale senz’altro la pena utilizzarlo. Se non altro per tutte le lingue che siano molto diverse dall’italiano.

Infatti l’enorme lavoro che si fa su fonetica, vocabolario e strutture di base rende il metodo Pimsleur ottimo per lingue come tedesco, arabo, russo, cinese … Sarebbe invece assurdo usare il metodo Pimsleur per spagnolo, francese, portoghese, rumeno… per queste lingue, il metodo Pimsleur è troppo lento, in quanto trattandosi di lingue latine che assomigliano abbastanza alla nostra non c’è bisogno di un lavoro così maniacale sulla fonetica e le strutture.

Alla fine di un corso Pimsleur avrai poche idee, ma molto, veramente molto chiare. E sarà facile a quel punto espandere ulteriormente la conoscenza della lingua, soprattutto attraverso l’acquisizione di nuovo vocabolario.

Cosa relativamente facile se conosci qualche tecnica di memorizzazione rapida, ed in particolare il “metodo della parola chiave”, che approfondisco nell’articolo  “ memorizzare parole straniere con facilità grazie al Keyword Method”.

Con un grande vantaggio: che sarai in grado di pronunciare il nuovo vocabolario in maniera corretta fin dall’inizio, poiché il Pimsleur ti insegna la pronuncia a martellate, e non c’è verso di non impararla bene.

Questo fatto è particolarmente importante perché mentre lavorando un po’ su vocabolario e grammatica è facile espandere la conoscenza di una lingua, correggere un pessimo accento è molto difficile.

Pensaci su…. Un bambino inglese di 5 anni conosce si e no 300 parole, e pochissima grammatica; eppure quando parla inglese suona meglio di te che l’hai studiato anni e anni a scuola; e, a differenza tua, è in grado di riconoscere e riprodurre correttamente qualunque parola, anche senza conoscerne il significato e senza saper scrivere! Per lui, progredire, è quasi solo una questione di vocabolario. Tu, invece, non finirai mai di limare pronuncia e comprensione, e anche dopo tanti anni di studio ti ritroverai a dire, ogni tanto “ma questo tizio che cavolo ha detto?”

Fonte: http://www.gliaudacidellamemoria.com/metodo-pimsleur-imparare-lingue-straniere/

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