Il peso dei fattori climatici sulle lingue del mondo
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Le lingue tonali, in cui il significato delle parole è associato al tono con cui sono pronunciate le sillabe, non sono parlate nelle zone più aride del pianeta perché il clima secco rende problematico il controllo preciso delle corde vocali necessario per una pronuncia corretta dei toni. Lo ha stabilito uno studio che conferma ricerche precedenti sull'influenza dei fattori ecologici sul sistema di suoni di una lingua(red)
Nelle aree geografiche dove il clima è caldo e secco si parlano meno le lingue tonali, in cui il significato delle parole dipende dal tono con cui si pronunciano le sillabe. La scoperta è in un nuovo studio pubblicato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences" a firma di Caleb Everett dell'Università di Miami, in Florida, e colleghi di diverse sezioni del Max-Plank-Institut in Germania e nei Paesi Bassi, che conferma l'influenza dei fattori ecologici sul sistema di suoni di una lingua.
Negli ultimi anni alcune richerche hanno fornito le prove di una correlazione tra aspetti fonologici del linguaggio, come la sonorità, e alcuni fattori geografici e climatici, come la temperatura, la copertura vegetale e le caratteristiche del terreno, così come avviene per diversi comportamenti umani.
Per esempio, uno studio, guidato anch'esso da Everett, ha dimostrato su un campione di circa 600 lingue, una correlazione tra le consonanti eiettive, che si pronunciano senza la vibrazione della laringe e con la contemporanea chiusura della glottide, e aree geografiche a quote superiori ai 1500 metri. Per spiegare questa correlazione, si è ipotizzato che una pressione atmosferica ridotta porti a una difficoltà di pronuncia di quelle consonanti, anche se manca ancora una conferma sperimentale di questa conclusione.
In quest'ultima ricerca, Everett e colleghi hanno considerato la possibilità che l'aria particolarmente secca sia correlata negativamente con le lingue tonali, diffuse in tutta l'Africa, nelle aree tropicali del Sud Est asiatico e nelle regioni umide del continente americano e di Papua Nuova Guinea, la cui caratteristica è che il significato di una sillaba cambia a seconda del tono con cui è pronunciata.
Alcuni studi di fisiologia della laringe condotti negli ultimi 15 anni hanno infatti dimostrato che il controllo fine delle corde vocali richiesto dalla pronuncia dei toni è sfavorito se l'aria è molto secca, che influisce sulla viscosità del muco.
Per determinare in che modo questo particolare tratto fonologico possa essere influenzato da parametri climatici, i ricercatori hanno esaminato più di 3700 lingue, restringendo poi l'attenzione sulle 629 che hanno toni complessi. Confrontando le diverse famiglie linguistiche parlate in differenti zone ecologiche, gli autori hanno scoperto che le lingue senza toni si trovano con più frequenza nelle regioni aride, mentre le lingue tonali sono parlate tendenzialmente in zone più umide.
I risultati suggeriscono quindi che le limitazioni poste da un clima arido alla produzione dei toni della laringe sfavoriscono lo sviluppo della tonalità in una lingua.
Fonte: www.lescienze.it