Sai prepararti al futuro? Dipende da che lingua parli
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La lingua che parliamo è in grado di determinare quanto saremo ricchi e in buona salute. A suggerirlo è una nuova ricerca firmata da Keith Chen della Yale Business School, in via di pubblicazione su "American Economic Review", secondo la quale le diverse lingue, avendo differenti strutture, possono influenzare in modo più o meno positivo la nostra percezione del futuro e le relative decisioni, con enormi conseguenze sul lungo periodo.
Sono molte le ricerche che si sono occupate di come affrontiamo il futuro. Per esempio, i famosi "marshmallow studies" di Walter Mischel e colleghi hanno mostrato che la capacità di resistere alle tentazioni è predittiva del successo futuro. Il test consisteva nel dare un marshmallow [un tipo di caramella morbida, tradotto anche come toffoletta, N.d.T.] a dei bambini di quattro anni, dicendo loro che se avessero aspettato il ritorno dello sperimentatore per mangiarlo ne avrebbero ricevuto un altro in premio. Gli studi di follow-up hanno dmostrato che i bambini che riuscivano ad aspettare la ricompensa maggiore avevano più successo da giovani adulti.
Resistere alla nostra tendenza ad avere gratificazioni immediate spesso è l'unico modo per ottenere le cose a cui teniamo. Vogliamo mantenere la linea ma vogliamo anche quell'ultima fetta di pizza. Vogliamo risparmiare per la vecchiaia, ma vogliamo anche guidare quella macchina luccicante, fare quella vacanza di sogno o acquistare quelle scarpe stupende. Alcune persone sono più brave di altre nel rimandare le gratificazioni, e sono queste ad avere maggiori probabilità di mettere da parte del denaro e conservare uno stile di vita salutare. Inoltre, è meno probabile che facciano acquisti impulsivi, fumino sigarette o abbiano comportamenti sessuali a rischio.
Le ricerche di Chen indicano che un fattore imprevisto come il linguaggio influenza notevolmente i nostri comportamenti legati al futuro. Alcune lingue distinguono nettamente il presente e il futuro, mentre in altre questa distinzione è più debole: gli studi di Chen suggeriscono che le persone che parlano le lingue del secondo tipo siano più preparate ad affrontare il futuro, risparmiando di più e mantenendosi meglio in salute. Poiché il modo in cui queste persone concepiscono il futuro è simile a quello in cui concepiscono il presente, il domani non appare così remoto ed è quindi più facile agire secondo i loro interessi futuri.
Le lingue hanno modi diversi per parlare del futuro. In alcune, come l'inglese, il coreano e il russo, chi parla è costretto riferirsi al futuro in modo esplicito. In inglese, ogni volta che si parla al futuro bisogna usare specifici marcatori come "will" or "going to", mentre in altre lingue, per esempio il mandarino, il giapponese e il tedesco, questi marcatori non sono obbligatori, e il futuro spesso viene espresso in modo simile al presente, lasciando che il significato emerga dal contesto. Lingue come l'inglese ricordano costantemente a chi le sta parlando che gli eventi futuri sono distanti, mentre per chi parla una lingua come il mandarino il futuro appare più vicino. Di conseguenza, resistere a impulsi immediati e investire sul futuro è più facile per chi parla il secondo genere di lingua.
Chen ha analizzato dati individuali provenienti da 76 paesi sviluppati e in via di sviluppo. I dati includevano decisioni in campo economico, per esempio se era stato risparmiato denaro l'anno precedente, la lingua parlata in casa, le informazioni demografiche e fattori culturali quali “per me il risparmio è un importante valore culturale”. Inoltre, ha esaminato dati individuali relativi alla situazione patrimoniale legata alla pensione, al fumo di sigaretta, all'esercizio fisico e alla salute generale in età avanzata. Infine, ha analizzato i dati nazionali sui tassi di risparmio, il PIL e al suo tasso di crescita, il quadro demografico e le percentuali di abitanti che parlano lingue diverse.
Il tasso di risparmio delle persone è influenzato da diversi fattori, tra cui il reddito, il livello di istruzione scolarità, l'età, la religione, il sistema legislativo del proprio paese e i valori culturali. Una volta calcolati tutti questi fattori, l'influenza della lingua sui tassi di risparmio è risultata enorme. Parlare una lingua come l'inglese che ha marcatori obbligatori per il futuro rende del 30 per cento meno inclini a risparmiare denaro per il futuro. Si tratta di effetto importante quanto la disoccupazione, che fa diminuire anch'essa la probabilità di risparmiare di circa il 30 per cento.
Analogamente, le analisi hanno mostrato che parlare una lingua senza marcatori obbligatori per il futuro, come il mandarino, spinge le persone a mettere da parte di più per la pensione, a fumare meno e a fare più esercizio fisico, con effetti positivi sulla salute in età avanzata. Anche i tassi nazionali di risparmio sono influenzati dalle lingue: più è ampia la percentuale di abitanti che parlano lingue che non hanno marcatori obbligatori per il futuro più alti sono i tassi nazionali di risparmio.
Quello descritto fin qui è un modo non convenzionale di spiegare le decisioni individuali su risparmio, consumi e comportamenti legati alla salute. Un approccio più convenzionale distingue tra fattori disposizionali, situazionali, motivazionali e culturali. Studi come quello dei marshmallow si concentrano sui fattori disposizionali: essere capaci di posticipare la gratificazione è un'abilità innata. Altre ricerche hanno studiato fattori situazionali: per esempio, è stato dimostrato che risistemare la posizione di cibi e bevande in una caffetteria può migliorare la vendita di prodotti più sani.
Altri studi sono stati dedicati ai fattori motivazionali. Talvolta bisogna reprimere il desiderio momentaneo di beni di consumo per uscire da una pesante situazione debitoria: è stato dimostrato che saldare per primi i debiti di minore entità suscita una prima sensazione di successo, che aumenta la motivazione e incrementa la probabilità di riuscire a saldare tutti i debiti. Il fattore motivazionale è vantaggioso anche nel caso che saldare per primi i debiti più piccoli abbia poco senso dal punto di vista economico, per esempio quando i debiti maggiori hanno tassi d'interesse più alti.
Questi risultati forniscono anche le prove di un collegamento tra lingua e cognizione. Nel XX secolo, pensatori come Ferdinand de Saussure e Ludwig Wittgenstein sono stati tra i primi a teorizzare che il linguaggio possa influenzare il modo in cui le persone pensano e agiscono. Più di recente, Steven Pinker ha invece sostenuto che gli esseri umani pensano secondo le regole di una “grammatica universale” e che quindi le lingue non plasmano in modo significativo il nostro pensiero. Ma il dibattito è ancora acceso.
A un livello più pratico, i ricercatori hanno cercato un modo per aiutare le persone ad agire secondo i loro interessi a lungo termine. Recenti risultati mostrano che rendendo la percezione del futuro più vicina al presente si potrebbe migliorare il comportamento orientato verso il lungo periodo. Per esempio, in un recente test è stato analizzato che effetto fa vedere il proprio aspetto futuro. Un primo gruppo di soggetti vedeva una rappresentazione digitale del proprio aspetto attuale, il secondo le fattezze che probabilmente avrebbero avuto parecchi anni dopo. Ebbene, questo secondo gruppo destinava più denaro a un libretto di risparmio simulato, probabilmente perché aver visto la propria immagine invecchiata rendeva più presente la propria condizione futura.
La ricerca di Chen ha mostrato che la lingua struttura i nostri pensieri legati al futuro. Ma non è la prima volta che i fattori linguistici si sono dimostrati in grado di alterare in modo sorprendente la percezione temporale. Ellen Langer e colleghi hanno migliorato la salute fisica di persone anziane con semplici interventi come chiedere loro di parlare del passato come se fosse il presente. Questo ne ha cambiato l'atteggiamento mentale, che a sua volta ha influenzato il loro stato fisico. La ricerca di Chen indica che è possibile che sia la struttura della nostra lingua a cambiare il nostro modo di pensare: spostando il futuro avanti e indietro nel nostro spazio mentale può avere enormi conseguenze sui nostri giudizi e decisioni.
(La versione originale di questo articolo è stata pubblicata su scientificamerican.com il 19 marzo. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati)
Autore: Ozgun Atasoy
Fonte: www.lescienze.it