I nuovi nati senza legami di sangue - di Chiara Saraceno
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Già qualche decennio fa la sociologa Katja Boh aveva osservato che i modi di fare famiglia in Europa tendevano alla convergenza ... verso la differenziazione. In tutti i Paesi, infatti, in modo più o meno intenso e consolidato, si poteva osservare che non vi era più un unico, e talvolta neppure prevalente, modo di fare famiglia. C'erano coppie che andavano a vivere assieme e talvolta anche facevano figli senza (o prima di) essere sposate. C'erano figli che crescevano senza padri senza essere orfani, o che avevano padri lontani, con cui avevano rapporti intermittenti. E viceversa c'erano figli che appartenevano a due famiglie, quella del padre e quella della madre, tra le quali si muovevano, avendo talvolta fratelli e sorelle in entrambi, dando vita a costellazioni famigliari complesse e mobili, in cui anche i rapporti di parentela si ridisegnavano al di fuori del criterio della consanguineità.
Il processo di differenziazione è proseguito e prosegue tuttora, radicalizzandosi. Da un lato, infatti, i fenomeni segnalati da Boh si sono consolidati anche in Paesi che, al tempo, ne sembravano toccati solo marginalmente. Dall'altro lato nuovi fenomeni introducono ulteriori elementi di differenziazione. Ne segnalo tre. Il primo è l'immigrazione, in particolare da Paesi extra-europei caratterizzati da modelli di rapporti di coppia e generazionali anche molto differenti. Famiglie non solo etnicamente, ma culturalmente diverse e/o mescolate in varie combinazioni, popoleranno sempre più le società europee. Un secondo fenomeno importante riguarda la presenza di famiglie imperniate su una relazione di coppia omosessuale che diventa, o aspira a diventare, anche genitoriale. Riconosciute giuridicamente o meno, queste famiglie diventeranno sempre più visibili, sollecitando, come sta già avvenendo più o meno conflittualmente, adeguamenti nelle leggi esistenti. Infine, vi sono le conseguenze delle nuove possibilità offerte dalle tecniche di riproduzione assistita, soprattutto quando riguardano l'utilizzo di donatori/donatrici di materiale biologico e ancora più quando coinvolgono l'uso di una gestante surrogata. Accanto alla adozione nazionale e internazionale, il ricorso a donatori/donatrici, gestanti surrogate, mentre rende possibile la genitorialità a coppie, etero ed omosessuali, che un tempo ne sarebbero state escluse, complica le genealogie e ridefinisce le parentele. Per un numero crescente di nuovi nati, "diventare figli" e nipoti non sarà più mediato dalla consanguineità con entrambi o almeno uno dei genitori. Il futuro è già qui e pone problemi etici e regolativi che non possono essere ignorati, vuoi lasciandoli alle pure scelte individuali, vuoi negandoli in nome di una definizione rigida e univoca di famiglia.
Fonte: www.caffe.ch
Il processo di differenziazione è proseguito e prosegue tuttora, radicalizzandosi. Da un lato, infatti, i fenomeni segnalati da Boh si sono consolidati anche in Paesi che, al tempo, ne sembravano toccati solo marginalmente. Dall'altro lato nuovi fenomeni introducono ulteriori elementi di differenziazione. Ne segnalo tre. Il primo è l'immigrazione, in particolare da Paesi extra-europei caratterizzati da modelli di rapporti di coppia e generazionali anche molto differenti. Famiglie non solo etnicamente, ma culturalmente diverse e/o mescolate in varie combinazioni, popoleranno sempre più le società europee. Un secondo fenomeno importante riguarda la presenza di famiglie imperniate su una relazione di coppia omosessuale che diventa, o aspira a diventare, anche genitoriale. Riconosciute giuridicamente o meno, queste famiglie diventeranno sempre più visibili, sollecitando, come sta già avvenendo più o meno conflittualmente, adeguamenti nelle leggi esistenti. Infine, vi sono le conseguenze delle nuove possibilità offerte dalle tecniche di riproduzione assistita, soprattutto quando riguardano l'utilizzo di donatori/donatrici di materiale biologico e ancora più quando coinvolgono l'uso di una gestante surrogata. Accanto alla adozione nazionale e internazionale, il ricorso a donatori/donatrici, gestanti surrogate, mentre rende possibile la genitorialità a coppie, etero ed omosessuali, che un tempo ne sarebbero state escluse, complica le genealogie e ridefinisce le parentele. Per un numero crescente di nuovi nati, "diventare figli" e nipoti non sarà più mediato dalla consanguineità con entrambi o almeno uno dei genitori. Il futuro è già qui e pone problemi etici e regolativi che non possono essere ignorati, vuoi lasciandoli alle pure scelte individuali, vuoi negandoli in nome di una definizione rigida e univoca di famiglia.
Fonte: www.caffe.ch
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