Gatti a spasso, un pericolo per la fauna selvatica?
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La fauna selvatica è continuamente minacciata dalle attività umane. Oltre alla progressiva riduzione degli habitat, gli animali selvatici sono vittima di incidenti stradali, avvelenamenti e predazioni da parte degli animali domestici: in particolare, i gatti. A rivelarlo è lo studio di un gruppo di ricercatori statunitensi guidati da Scott R. Loss, dello Smithsonian Conservation Biology Institute e National Zoological Park di Washington, pubblicato su “Nature Communications”.
Il gatto domestico (Felis catus) è un predatore che gli esseri umani hanno introdotto in ogni angolo del pianeta e che attualmente è incluso nell'elenco delle 100 peggiori specie invasive del mondo. Secondo le stime, ha contribuito al 14 per cento delle estinzioni di uccelli, mammiferi e rettili avvenute in epoca moderna e documentate dalla Lista Rossa dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN).
L'impatto dei gatti sulla fauna indigena delle isole era già noto, ma adesso una quantità sempre maggiore di prove indica che incidono in modo significativo anche sulla popolazione di uccelli e mammiferi dei continenti e che sono all’origine di una notevole quota della mortalità complessiva delle specie selvatiche.
Loss e colleghi riferiscono i risultati di una revisione sistematica e una stima quantitativa della mortalità causata dai gatti negli Stati Uniti, dove si calcola che i gatti uccidano ogni anno un numero di uccelli variabile tra 1,4 e 3,7 miliardi e di mammiferi tra 6,9 e 20,7 miliardi. Alla luce di queste cifre, è addirittura probabile che rappresentino la più importante singola causa di mortalità antropogenica per uccelli e mammiferi negli Stati Uniti.
Di conseguenza, sottolineano i ricercatori, mentre nella maggior parte delle nazioni le normative per la gestione delle popolazioni di gatto domestico hanno come obiettivo il loro benessere, è urgente un intervento che ne riduca l'impatto ecologico complessivo.
Fonte: www.lescienze.it