Breve storia della lingua tedesca
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Le origini della lingua tedesca risalgono al periodo dell’impero di
Carlo Magno quando l’opera di diffusione del cristianesimo tra i popoli germanici fece sentire più pressante l’esigenza di una lingua che fosse comprensibile in ogni parte dell’Impero. Allora, infatti, la lingua si presentava fortemente frammentata e comprendeva una varietà di idiomi e dialetti derivanti dal ceppo indoeuropeo, che poi è lo stesso dal quale hanno avuto origine la maggior parte delle lingue europee moderne. La nuova lingua definita Althochdeutsch (Alto tedesco) cominciò a svilupparsi sotto l’influenza del latino (parlato esclusivamente dal clero) e dei dialetti della Germania meridionale. Tuttavia, priva di regole grammaticali e di ortografia e con una sintassi ed un lessico estremamente poveri, in un primo tempo venne impiegata esclusivamente in ambito religioso. Il fiorire della letteratura e delle arti tuttavia cominciò a porre l’esigenza di una lingua meglio strutturata, che consentisse una più agevole lettura dei testi e non solo di quelli religiosi.
Così dal XII al XV secolo si assistette ad una seconda fase di evoluzione della lingua germanica, quella denominata Mittelhochdeutsch (medio alto-tedesco). In questo periodo il cuore della vita culturale era rappresentato dalla corte e fu qui che cominciò a svilupparsi una lingua sempre meno influenzata dal latino e più esposta invece agli influssi francesi. La lingua diveniva più complessa ed articolata con notevoli progressi rispetto vecchio alto-tedesco. Questa fase segna l’avvio della letteratura tedesca. I poeti più importanti dell'epoca che diedero un fattivo contributo all’evoluzione della lingua in tal senso furono Walter von der Vogelweide, Hartmann von Aue, Wolfram von Eschenbach Gottfried von Straßburg. Tuttavia il medio alto-tedesco non è ancora il tedesco moderno, tanto che leggere testi del Duecento o del Trecento senza un dizionario è praticamente impossibile per un profano di linguistica. Nonostante la sua veloce diffusione il medio – tedesco era parlato solo dai più colti (ricordiamo che il 95% della popolazione non sapeva ne leggere ne scrivere) e ci volle del tempo perché cominciasse a fondersi con la lingua del popolo.
Nel XV secolo l’invenzione del nuovo processo di stampa di Gutemberg, il crescente diffondersi di documenti commerciali scritti e la creazione delle prime università, determinano una più larga divulgazione del tedesco rispetto al latino ed agli stessi antichi dialetti. Fondamentale in questo processo di fusione fu la traduzione della Bibbia redatta da Martin Lutero che si servì di una mescolanza tra alto e basso tedesco, ricco di termini ed espressioni popolari. Il linguaggio che scaturì era comprensibile ovunque in Germania: per la prima volta un libro ha una diffusione che poteva definirsi realmente a livello nazionale. Proprio a questa traduzione si fa risalire l’inizio del Nuovo Tedesco, quello che oggi parlano i popoli germanici.
Alla fine del XVII secolo si rafforzano le tendenze verso una unificazione, le molte differenze e varianti nel lessico, nell'ortografia e nella grammatica diventano sempre meno finchè alla fine XVII secolo il tedesco delle regioni centro-orientali prevale sugli altri dialetti. Tra quelli che sapevano scrivere tuttavia permanevano ancora parecchie differenze, la lingua scritta quotidiana rimaneva nonostante tutto ancora molto influenzata dai dialetti. In questo periodo è molto forte l’influsso della lingua francese e tanti dei termini entrati allora a far parte del lessico tedesco sono tuttora utilizzati.
Con la nascita del Romanticismo nel secolo XIX cresce l’interesse per la storia della lingua tedesca. I due più grandi studiosi di questo periodo sono stati i fratelli Grimm, famosi per le loro raccolte di fiabe e favole tedesche, che furono autori di diverse opere di fondamentale importanza per la Germanistica (tra le quali il primo Dizionario della Lingua Tedesca). Alla fine del secolo la fondazione del Reich, il primo stato unitario della Germania, rafforzò la tendenze ad unificare e standardizzare la lingua: decisiva in tal senso fu l'introduzione dell'obbligo scolastico in tutto il territorio del nuovo stato nel 1871. Appartengono a questo periodo due opere fondamentali, il "Vollständiges Orthographisches Wörterbuch" di Konrad Duden nel 1880 che da allora è chiamato semplicemente "Il Duden" e che rappresenta fino ad oggi lo standard della lingua tedesca e il libro di Theodor Sieb "Deutsche Bühnenaussprache" del 1898 che cercò per la prima volta di stabilire delle regole valide in tutto il paese per le pronuncia del tedesco.
Il XX secolo infine vide soprattutto una crescente importanza della lingua inglese con l'entrata di numerose parole di origine straniera nel linguaggio comune, un enorme aumento del vocabolario della lingua in generale, soprattutto la nascita e la crescita di molti linguaggi tecnici e particolari dovuta allo sviluppo delle scienze e della tecnica. Ci sono state due riforme dell'ortografia, la prima nel 1901 e la seconda nel 1996-1998
Fonte: http://www.germania.ws/storia-della-lingua-tedesca.html