Qual è la lingua più difficile da imparare?
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Volete imparare una lingua nuova e non sapete quale scegliere? Sì lo so… vi sembrano tutte molto difficili, incomprensibili e dopo poco tempo vi scoraggiate di fronte all’immensità di vocaboli e regole che pensate di non poter riuscire a memorizzare. Beh… forse avete semplicemente scelto la lingua sbagliata. Ecco una classifica delle lingue più difficili da imparare stilata applicando questa ehm… semplice formula:
Formula= O*(G+V+(w*.1)+(A*2.0)+S+V(1.5))
O= apertura della società a comunicare nella sua lingua madre con uno straniero.
G = grammatica, in particolare il numero di eccezioni presenti.
V= complessità delle coniugazioni verbali.
P= pronuncia e fonetica.
W= complessità della scrittura, incluse le differenze di alfabeto.
A= numero medio di sillabe per ogni parola (elemento fondamentale per la memorizzazione da parte del nostro cervello).
S= velocità del parlato.
V= musicalità del parlato.
Tenendo conto ovviamente che la difficoltà è spesso soggettiva e dipende molto anche dalla proprio lingua di partenza, ecco una classifica che tenta di classificare le lingue in base alla difficoltà d’apprendimento:
- Estremamente difficile: La lingua più difficile da imparare è in assoluto il polacco. Sette casi, sette generi e una pronuncia davvero difficile. Si stima che un ragazzo inglese riesce mediamente ad essere fluente nella propria lingua a 12 anni, un polacco solamente a 16.
- Molto difficili: Finlandese, Ungherese e Estone. L’ungherese è molto difficile anch’essa per gli innumerevoli casi che, come suffissi, vanno aggiunti alle singole parole modificandone la funzione logica.
- Semplicemente ardue: Ucraino e Russo. La prima difficoltà sta nel differente alfabeto che usano (l’alfabeto cirillico) anche se in realtà contiene solo 33 lettere. La grammatica è inoltre complessa così come la pronuncia (che è comunque più facile di quella polacca).
- Abbastanza difficile ma non troppo: Arabo. Ha tre casi principali ma, rispetto a quelli delle lingue sopra indicate, sono una “passeggiata”. La difficoltà sta nella pronuncia poco usuale e nella musicalità del parlato che richiede molto sforzo per essere appresa bene.
- Ragionevolmente difficili: Cinese e Giapponese. Nessun caso, non ci sono generi, i tempi verbali non cambiano, le parole sono corte, la grammatica molto semplice ma, ecco la difficoltà, la scrittura è molto complicata. Anche la pronuncia e l’intonazione rende queste lingue abbastanza difficili.
- Nella media: Francese e Tedesco. Molte forme verbali per il francese, anche se non tutte molto usate, ma una grammatica non troppo complicata. Il tedesco ha solo quattro casi e tutto è, ovviamente, molto logico.
- Facili: Spagnolo e Italiano.
- Basilari: Inglese. Non ci sono casi né generi, le forme verbali sono molto semplici (eccetto alcune) e lo puoi ascoltare praticamente ovunque. Solo lo spelling può essere complicato. Parlare inglese a un livello base è molto semplice ma parlare come un madrelingua è molto difficile a causa delle moltissime forme idiomatiche e degli innumerevoli vocaboli (l’inglese è la lingua con più parole in assoluto).
Siete d’accordo con questa classifica? La conclusione è comunque ovvia: la scelta più logica da fare, oltre che la più utile, rimane sempre quella di imparare bene l’inglese!
http://www.justnews.it/curiosita/qual-e-la-lingua-piu-difficile-da-imparare-2/