Metodi per apprendere lingue straniere ( giapponese compreso)

Metodi per apprendere lingue straniere ( giapponese compreso)

Ispirata dal commento di Hanajima su AJATT, ho pensato di raccogliere in un unico post diversi metodi di studio che hanno dato risultati a chi li ha applicati.Premessa iniziale: in realtà non esistono metodi giusti o sbagliati, ma semplicemente ognuno ha il metodo che funziona bene per sé stesso, quindi usa il metodo che con te funziona meglio, compresi quelli tradizionali.

Personalmente io consiglio sempre AJATT, è quello che per me ha funzionato. Ma ho anche applicato alcune modifiche per adattarlo su misura. Prima di scoprire AJATT pensavo che il giapponese fosse impossibile impararlo da autodidatta, ma a quanto pare mi sbagliavo alla grande. Qui sotto brevemente vedo 4 metodi di studio, per saperne di più su ognuno consulta i relativi siti.

All Japanese All The Time

Questo metodo che si ispira ad Antimoon, prevede la completa immersione nel giapponese, escludendo qualsiasi tipo di cosa scritto nella propria lingua. Quindi solo libri, film, musica, anime, siti in giapponese, parlare solo con nativi in giapponese, facendo tutto ciò che ti piace e ti diverte in giapponese. Khatzumoto per certi versi è un po’ troppo “esagerato”, per esempio dice di vendere tutto ciò che non è giapponese, non ho venduto proprio nessun libro in italiano ma li ho semplicemente ignorati.

Dice anche di evitare la grammatica, man mano leggendo dovrebbe diventare naturale capire le diverse costruzioni. È condivisibile questo punto di vista, dopotutto non ho imparato l’italiano studiando la grammatica, ma penso sia poco praticabile.

Per me un minimo di base bisogna averla, certamente non c’è bisogno di conoscere a memoria ogni singola cosa della grammatica, ma quello che basta almeno a capire delle frasi semplici in giapponese. Facendo così si risparmia tempo a leggere qualcosa che non si capisce assolutamente a causa delle strutture grammaticali.

Esistono diverse fasi: la prima dedicata allo studio dei kanji attraverso il libro Remembering the Kanji, si passa allo studio dei kana ed infine l’ultima fase che consiste nel raccogliere 10mila frasi su Anki. Anche qua non è necessario raggiungere questo numero di frasi per raggiungere il livello nativo, nemmeno lui mi pare sia arrivato a questo numero.

Fluent in 3 Months

Ogni 3 mesi Benny studia una lingua straniera. Al momento non ha studiato il giapponese, ma ha studiato una lingua considerata difficile: il cinese. La sua missione è durata più di 3 mesi ma comunque ha dimostrato di riuscire a conversare in cinese (ma non so bene quanto sia il suo livello). Si focalizza molto di più sul parlato che non sullo scritto, dopotutto ha come obiettivo quello di riuscire a parlare con i nativi.

Per il cinese infatti non si è per niente soffermato sulla scrittura degli hanzi esistendo l’input dei caratteri sui computer e sui cellulari. Anche per lui non esiste la grammatica, solo molto ascolto (attivo) della lingua e mette in pratica ciò che ha imparato parlando fin da subito.

Ciò che dovrei applicare del suo metodo è quello di parlare senza farsi problemi degli errori o della pronuncia, sin dal primo giorno. Facendo così uno si fa sicuramente meno problemi a parlare in una lingua straniera.

Tower of Babelfish

Ho scoperto questo metodo dopo averlo letto sul forum di Reviewing the Kanji. L’autore del metodo è un cantante lirico che canta in diverse lingue europee. La prima cosa che tiene conto è la pronuncia di una lingua, quindi sin dall’inizio bisogna capire esattamente la pronuncia per evitare errori successivamente. Altra cosa importante è evitare ogni tipo di traduzione, bisogna comprendere qualcosa saltando la traduzione nella propria lingua.

Si inizia studiando le 1000-2000 parole più comuni della lingua, aiutandosi con Anki per memorizzare meglio ogni cosa, senza usare la traduzione delle parole ma solo attraverso immagini. Infine con l’aiuto di un libro di grammatica si creano delle frasi con le parole imparate. Dopo aver acquisito familiarità con la grammatica, si può scrivere qualcosa di più e anche a parlare.

Sembra piuttosto interessante, ma devo ammettere che non mi piace molto vedere le parole senza contesto. All’interno del sito c’è anche una pagina dedicata allo studio del giapponese e ad altre lingue.

Tv Method

Riprendendo il concetto dell’apprendimento naturale delle lingue, questo metodo prevede di imparare una lingua soltanto guardando la televisione, quindi film, cartoni, dorama e quant’altro. Come da bambino si impara a parlare soltanto ascoltando, anche qua si passa il proprio tempo soltanto ad ascoltare una lingua, senza l’aiuto di sottotitoli (neanche nella lingua che si vuole studiare) e senza controllare le parole su un dizionario.

Forse questo metodo richiede un po’ troppo tempo prima di riuscire a capire veramente qualcosa. Trovo che sia meglio fare sia l’ascolto che la lettura più o meno in contemporanea.

Come puoi vedere ogni metodo qui illustrato ha degli scopi differenti: chi principalmente nella comprensione, chi per tutto, chi per il parlato. Porsi degli obiettivi nel proprio percorso di studio è molto molto importante, in questo modo puoi decidere su cosa soffermarti maggiormente.

Qualsiasi metodo decidi di utilizzare secondo me bisogna tenere conto di due cose almeno: divertimento e costanza. Se non c’è divertimento nell’imparare una lingua è probabile che ti annoierai quasi subito, ma è anche necessario mettere in pratica tutti i giorni quello che si è studiato leggendo ed ascoltando qualcosa in lingua. Cerca di porti sempre dei mini-obiettivi ogni giorno e vedrai come migliorerai giorno dopo giorno.

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